Se tutto il Mondo fosse paese?
- Redazione Prima Pagina
- 28 lug 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Avete mai pensato al Mondo come un’unica grande nazione? Se così fosse non sareste solo gli ultimi di una larga schiera di sognatori innamorati dell’idea di vivere senza confini con il proprio vicino. In questo nuovo Stato non vivremmo nell’antagonismo di altre religioni ma accetteremmo il diritto fondamentale ad avere una religione, ci sarebbe probabilmente una lingua universale poiché, come disse il filosofo tedesco Wittgenstein “Come possiamo capirci se non parliamo la stessa lingua?”. Scegliere una lingua sarebbe un compito molto ingrato per cui la scelta più probabile è che tutti i bambini imparino la nuova lingua mondiale fin dai primi anni di scuola. Gli scambi commerciali sarebbero equi e giusti in tutti i campi economici e sostenibili per l’ambiente in cui tutti noi viviamo. Riuscite ad immaginare tutte le persone che vivono in armonia? Ce lo siamo chiesto anche noi di “PrimaPagina” ed oggi cercheremo insieme di rispondere a questa domanda.
Nel 2017 la popolazione mondiale si attestava a 7.5 miliardi di persone; E nonostante il tasso di crescita sia attualmente in declino ci si aspetta che per l’anno 2100 la popolazione mondiale tocchi comunque gli 11,2 miliardi di abitanti. Attualmente ci sono 195 nazioni sulla Terra. 54 di loro sono in Africa, 48 in Asia, 44 in Europa, 33 in America Latina, ben 14 in Oceania e 2 in Nord America. La Cina è la nazione più popolosa in assoluto, seguita da, India, Stati Uniti e Brasile. L’Asia stacca tutti i continenti per popolazione, considerando i suoi 4.4 miliardi di abitanti, seguita da Africa a 1.2 mld, Europa a 739 milioni, America del Nord a 579 mln, America del Sud a 422,5 mln, l’Oceania a 41 mln e circa 5000 persone in Antartide.
E I SOLDI?

Si trovano notevoli disparità anche per quanto concerne la ricchezza. Stando al Pil nominale di ogni continente troviamo l’Asia a 27.2 trilioni, NA a 21.2 trilioni, EU a 19 trilioni, SA a 3.9 trilioni, Africa a 2.1 trilioni, Oceania a 1.4 trilioni e l’Antartide viene conteggiato a ricchezza 0. Emerge subito dai dati che la ricchezza non sia equamente distribuita attraverso il globo. Basti pensare che secondo Oxfam gli otto uomini più ricchi del mondo detengono un patrimonio tale da superare le regioni più povere del pianeta. Alcuni hanno definito questa situazione come “oltre il grottesco”, additando l’assurdità secondo la quale un gruppo di una manciata di individui controlli la stessa quantità di ricchezza della metà della popolazione povera del mondo. Secondo la CIA Factbook, senza considerare riserve monetarie governative, fondi pubblici, beni rifugio, il campo non finanziario e il settore privato dell’economia risulta che mondo ci sono circa 85 triliardi di dollari a disposizione. Se li dividessimo per i 7.5 miliardi di abitanti, ognuno di noi avrebbe 1,333 dollari. (per dare un’idea di quanto la ricchezza, o per meglio dire, la povertà, sia diffusa globalmente e noi non ne capiamo veramente la portata).
COSA MANGIAMO?
Dopo aver contemplato la nostra sacca piena di soldi ed averli messi in cassaforte ci spetterà il compito di trovare un’occupazione nel nuovo ordine mondiale di cui facciamo parte. Correntemente 800 milioni di persone sono denutrite o non hanno accesso ad acqua pulita, per cui è ovvio che gli sforzi mondiali della nuova economia saranno destinati a sfamare e dissetare i compatrioti più sfortunati, ma cosa mangeranno? Attualmente i prodotti alimentari coltivati in maggior quantità sono mais, riso, grano e patate. Per cui le zone più in difficoltà dei continenti di Africa, Asia e America del Sud potranno godere di una nuova dieta a base di cereali e tuberi e finalmente uscire dal limbo di fame e sete in cui sono stati scaraventati ed ignorati per fin troppo tempo.
CHI COMANDA?

La democrazia è la forma di governo più comune sulla Terra. Ma che tipo di democrazia ci amministrerà, parlamentare, presidenziale, totalitaria, plutocratica, tecnocratica? La risposta non è semplice ma per realizzare l’utopia di un mondo unito possiamo dire con certezza che il procedimento di unificazione di tutti gli Stati sarà lungo e complesso ci saranno elezioni, referendum, firme di trattati e abbattimenti di frontiere. I regimi totalitari e le dittature attualmente presenti verrebbero spazzate via e rimpiazzate con un’unica democrazia che, per rispettare tutti i suoi cittadini e garantirne l’equità darebbe totale libertà di diritti, doveri, poteri, e credo religioso, rimando però laica. A proposito di credo, se mantenessimo le attuali religioni del mondo avremmo: 2.2 miliardi di cristiani, 1.6 mld di musulmani, 1 mld hindu, 370 milioni di buddhisti e circa 400 milioni di credenti nelle religioni tradizionali delle varie regioni del pianeta.
Con tutta questa diversità dovremmo sicuramente guardare a laicità e neutralità come principi cardini del nostro nuovo Paese. Un mondo cui siamo tutti fratelli senza distinzioni e con l’obbiettivo in comune di far progredire l’umanità verso un futuro radioso e pacifico come non è mai stato.
Giacomo Minori
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