In un giorno qualunque di disoccupazione, è nata PrimaPagina grazie alla sconfinata fantasia di tre ragazzi. 
Sarà un giornale, una rivista, un blog o un fallimento repentino, in fondo non resta che aspettare e vedere.
Oggi è sicuramente uno spazio di informazione, un luogo di riflessione. 
La necessità di esprimere le nostre opinioni ci ha spinto a metterci in gioco, a creare questo spazio, questo mondo. 
Vogliamo lanciare la nostra irriverenza in un mondo omologato, senza la pretesa di rappresentare ma con la voglia di farci sentire. 
Lo spirito di osservazione ci guiderà, non vogliamo essere i paladini delle nuove generazioni ma dimostrare che la nuova gioventù non ha bisogno di paladini, ha coraggio da vendere e molto da dire. Vogliamo piuttosto diffondere cultura, accendere dibattiti, credere che ci sia una giustizia e che sia necessario raccontarla , soprattutto quando potrebbe essere in pericolo. Qualsiasi contenuto, qualsiasi rubrica o inserto sarà soltanto un punto di vista, ben definito ma limitato ad essere tale. Siamo pronti alla critica più spietata e all'indifferenza generale ma non avremo mai la sensazione di sbagliare se guidati dalla verità dei fatti.