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Il pomodoro di Pachino è veramente italiano?

  • Immagine del redattore: Redazione Prima Pagina
    Redazione Prima Pagina
  • 12 lug 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 2 ago 2020

Diffuso ormai da tempo sulle tavole degli italiani, il pomodoro pachino ci ha conquistato per la sua bontà e versatilità, viene infatti utilizzato per molte preparazioni culinarie. Ma non solo, oltre ad essere molto buono presenta diverse proprietà nutritive, è un ottimo antiossidante, fonte di vitamina C e minerali. Viene coltivato nelle zone del Sud Italia in particolare in Sicilia, ciò ci fa pensare che sia un prodotto tipico italiano, questo è vero ma in parte. Le prime coltivazioni risalgono al 1925 nella zona di Pachino ma si trattava di pomodori di dimensioni normali “da insalata”,successivamente nel 1989 un'azienda israeliana produttrice di sementi, la Hazera Genetics, introduce due nuove varietà in quell'area: il Ciliegino Naomi e la varietà Rita a grappolo, che ebbero un enorme successo.


Si tratta quindi di un OGM?


Assolutamente no, l'azienda sementiera partendo dalle colture di pomodoro già presenti, ha introdotto due geni mutati Nor e rin, tramite la tecnica selettiva MAS (Marker Assisted Selection). Questa è una tecnica di selezione genetica che permette di migliorare i caratteri che ci interessano ed è completamente diversa dalla Transgenesi, che porta invece alla produzione di Organismi Geneticamente Modificati.Attraverso questa nuova tecnica,gli scienziati individuano le caratteristiche desiderate in altre varietà o in quelle selvatiche della pianta coltivata e poi le ibridano con quelle attualmente in commercio per migliorarle. Quindi una volta scoperta una sequenza genetica, correlata a un determinato tratto, si isola il marcatore che la definisce e non si ha più bisogno della verifica sul campo attraverso l’osservazione della nuova generazione di piante incrociate.

Per sapere subito se quest’ultime hanno ereditato o no il tratto in questione, basta cercare la presenza del marcatore con un semplice test del DNA.La MAS quindi va ad accelerare i processi di selezione tradizionali, senza però dover attendere il compimento del processo di crescita e maturazione.Essendo i geni Rin e Nor resistenti all'etilene, l’ormone che induce la maturazione nel pomodoro, queste nuove varietà mantengono inalterate le proprie caratteristiche per 2-3 settimane dopo la raccolta e possono essere raccolti quando sono rossi e completamente maturi, a differenza invece del classico pomodoro da insalata che va raccolto all’invaiatura (il momento in cui il pomodoro cambia colore dal verde al rosato), per potersi conservare limitatamente nel tempo. Le aziende sementiere sono riuscite anche a trasferire nelle loro varietà i geni di resistenza a varie patologie e parassiti, perciò questi ortaggi chiedono meno trattamenti antiparassitari. L'introduzione di queste due nuove tipologie di pomodoro non fu subito accettata dai produttori, perché fino ad allora in Italia il Pomodoro da insalata era solo verde, ma nel giro di pochi anni ebbero un successo strepitoso, con l'introduzione anche di altre varietà come il datterino Lucinda o il ciliegino Shiren.

Di che semi si tratta?


I semi di questi pomodori sono ibridi F1, cioè i caratteri desiderati non si trasmettono alle generazioni successive, quindi per non perdere queste caratteristiche gli agricoltori devono ricomprare ogni anno questi semi ibridi o comprare direttamente le piantine dal vivaio.


Perché quindi pomodoro di pachino?


Anche se non appartiene all'agricoltura tradizionale dell'isola siciliana, viene comunque coltivato lì a Pachino, un paese in provincia di Siracusa, e anche in zone limitrofe, visto il territorio particolarmente adatto per lo sviluppo di queste varietà di pomodoro.


Ciliegino o Pachino?


Spesso i termini Ciliegino e Pachino sono utilizzati in maniera univoca, in realtà il Ciliegino identifica una delle quattro tipologie di pomodoro Pachino, infatti ne esistono altre tre varianti: il Costoluto, di grandi dimensioni; ilTondo liscio, di colore verde scuro e il Grappolo, con buccia liscia e di buone dimensioni. Queste quattro varietà presentano delle peculiarità diverse, ma comunque sono caratterizzate da una buona resistenza dopo la raccolta e da un colore attraente e brillante.

Dal 2003 il pomodoro di Pachino è diventato un prodotto IGP ed è presente tutto l'anno sulle nostre tavole. Non è l’unico prodotto, coltivato in Italia, ad utilizzare semi registrati da aziende sementiere straniere e ciò non ci deve stupire visto che ormai molte varietà vegetali sono prodotte in laboratorio da scienziati, con l’ausilio di varie biotecnologie. Tra queste la MAS rappresenta una vera e proprio innovazione, si tratta di una tecnica che non va a modificare il DNA, ma semplicemente va ad incrociare e selezionare le piante proprio come avviene in natura, con il vantaggio di accelerare il processo. Sta avendo un enorme successo nel mondo e rappresenta la tecnologia del futuro, potrebbe essere fondamentale per soddisfare il diritto all’alimentazione in maniera equa e sostenibile. Questo è il lavoro che, da sempre, stanno svolgendo gli scienziati del settore, allo scopo proprio di migliorare a livello produttivo e nutritivo la maggior parte delle piante, per far fronte al continuo aumento della popolazione mondiale.

Martina Giordani

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