Tori ed Orsi Finanziari, che animale sei?
- Redazione Prima Pagina
- 21 giu 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 30 lug 2020
Vi siete mai chiesti cosa significhi il Toro di Wall Street? Oppure le statue dell’orso e del toro che si danno battaglia davanti la borsa di Francoforte? D’altronde il mondo degli investimenti è ricco di termini strani: “bolla finanziaria”, “vendere al ribasso”, “andare long”, “BTP”,
“intrinsic value” e il più temuto di tutti, lo “spread”. Quindi è più che lecito aspettarsi da parte dei cari vecchi economisti, una delle allegorie che piacciono tanto loro, per complicare (anche se in questo caso sarebbe più appropriato“abbellire”) dei concetti semplici ed in realtà alla portata di tutti. Eppure conoscere, anche se nella sua forma più semplice, cosa sia un mercato rialzista e un mercato ribassista può aiutare tutti coloro che vogliono racimolare un piccolo gruzzolo tramite la borsa a muovere i primi passi.
QUINDI COSA SIGNIFICANO?
Nel gergo di borsa, un toro è qualcuno che compra azioni o obbligazioni fiducioso di un aumento dei prezzi, con la speranza di trarne un guadagno. Un orso invece è qualcuno che vende gli strumenti finanziari a sua disposizione in previsione di un calo dei prezzi, cercando di evitare le perdite.
Ma come mai proprio questi due animali? Le teorie sono tante ed ormai la vera storia dei mercati toro e orso (si chiamano veramente così) si perde nella leggenda talmente tanto da assumere un valore quasi romantico, rappresentando i due poli del mercato che si scontrano e le due filosofie a cui ogni investitore deve far capo almeno una volta nella sua carriera mentre si aggira tra gli schizzanti numeri della finanza contemporanea. In rete si trovano moltissime teorie ma la più interessante è sicuramente questa: il mercato si muove seguendo i gesti degli animali; un mercato bullish (cioè toro) è carico e vivace, attacca dal basso incornando i propri avversari e risalendo a testa bassa senza guardarsi indietro e cercando di far fruttare i propri investimenti, un mercato bearish (ovvero orso) è più ragionato e sulla difensiva, si protegge colpendo con un fendente della propria zampa dall’alto verso il basso, per evitare di essere ferito dal proprio rivale e cercando di vendere le rimanenze per non rimanere senza soldi. Ovviamente ci sono molte altre storie che varrebbe la penna approfondire, come quella sul commercio delle pelli vendute al ribasso in America del Nord nel XVI secolo, da qui verrebbe il nome del mercato bearish “ribassista”… ma questa è un’altra storia.
LA “MELODIA” DELLA BORSA
Da ormai secoli gli investitori utilizzano grafici di ogni tipo per comprendere i movimenti dei mercati e determinare se comprare o vendere. Se mai farete un corso di finanza personale vedrete grafici, numeri e schemi a candela come quello nell’immagine sottostante, e vi verrà spiegato come analizzare tutti questi indicatori per portare a buon fine le vostre azioni sul mercato azionario.

E queste conoscenze potrebbero aiutare il vostro portafoglio a gonfiarsi considerevolmente. Vendere prima che scoppi una bolla come nel 2008 potrebbe salvarvi dal perdere migliaia di euro, comprare delle azioni di una startup promettente potrebbe garantirvi delle entrate a vita, e più importante di tutti, vi darà la possibilità di far sfoggio delle vostre conoscenze economico-finanziare quando sarete al bar con i vostri amici. Ma non si riduce tutto a questo. L’economia non è un grande pentolone carico di numeri ed inglesismi, l’economia studia le persone, si domanda di cosa abbiano bisogno e si interroga su quale sia il modo migliore per dare ad ogni individuo tutto ciò di cui necessita. E tutto ciò assume un valore molto filantropico, quasi romantico, come se in realtà le fluttuazioni di mercato, la domanda e l’offerta, le innovazioni tecnologiche non siano altro che un’ordinatissima melodia che sale e scende in funzione delle decisioni e dei bisogni dell’uomo, e mai per influenzarle. Per questo è importante saperne, almeno un po’ di economia e finanza, per questo è importante considerare di investire, per avere un piccolo gruzzolo da parte per poterci aiutare, e sempre per questo è importante imparare a leggere le note che compongono la sinfonia delle azioni, che si muovono, anche se non si direbbe, in modo del tutto naturale, come se seguissero un disegno più grande, proprio come il toro e l’orso.
Giacomo Minori
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